pagoPA

L’importanza della formazione nei servizi GeNSS

L’importanza della formazione nei servizi GeNSS

L’importanza della formazione nei servizi GeNSS

Tutti i documenti che parlano del lavoro educativo lo dicono ormai da tempo e a gran voce: i contesti rivolti alla cura delle persone devono permettere e promuovere lo stare bene e la crescita dei soggetti che li abitano, nella relazione tra loro e con gli adulti/operatori che li circondano.
GeNSS ha da sempre prestato molta attenzione a questo aspetto fino a farlo diventare un imperativo del suo lavoro all’interno dei contesti educativi che gestisce. L’obiettivo prioritario dell’azione educativa è quello di promuovere il benessere fisico, socio-emotivo e cognitivo dei destinatari dei servizi e, dal momento che lo sviluppo è strettamente collegato alla possibilità di partecipare in maniera attiva ai loro contesti di vita, di predisporre ambienti relazionali, sociali e culturali in cui possono liberamente sperimentarsi. Così facendo apprendono, diventano sempre più autonomi e fiduciosi in se stessi, accompagnati da educatori che sanno accoglierli e rispettarli. Ma cosa significa “saperli accogliere e rispettarli”?

Quali competenze sono richieste agli educatori?

Promuovere una crescita sana e creare le condizioni perché ognuno possa ampliare le proprie potenzialità individuali sono dimensioni che appartengono ad un mestiere complesso, ad una professionalità dinamica, a cui è richiesta la continua contestualizzazione delle proprie competenze. In gioco non c’è solo la dimensione del sapere teorico. Per essere un buon educatore non basta aver studiato: occorre mettere in campo saperi strategici ed euristici che permettano di comprendere a fondo il contesto in cui si opera e di prefigurarsi i possibili scenari. Nulla di più lontano da un atteggiamento basato su reazioni immediate (per così dire “di pancia”). All’educatore è costantemente richiesto di riflettere (individualmente e in gruppo) sull'esperienza, prestando attenzione alle differenti opzioni che si rendono disponibili. Sulla base di queste sono chiamati a prendere decisioni motivate, che tengano conto delle situazioni e delle prospettive di tutti i soggetti che lo abitano. Per farlo ha bisogno di uno spazio ed un tempo lontani da quelli che vivono con gli individui di cui si prendono cura e le loro famiglie, in cui poter riflettere criticamente sul modo in cui si è effettuato l'intervento e si è pensato in una determinata situazione.

L’importanza della formazione nei servizi GeNSS
L’importanza della formazione nei servizi GeNSS

Alcuni scatti che testimoniano come una formazione orientata sui reali interessi dei partecipanti riesca a promuovere partecipazione, curiosità, interesse e nuove idee

QualE STRUMENTO?

Il contesto che GeNSS offre ai suoi educatori per mettere tra parentesi l’azione e sviluppare un atteggiamento interpretativo nei suoi confronti è quello della supervisione. Secondo l’ANSE (l’associazione che si occupa di questo) la supervisione è uno strumento di formazione permanente che si rivolge a persone singole o gruppi di lavoro che intendono superare situazioni critiche che si sono presentate nella loro quotidianità professionale o migliorare l'organizzazione o l'efficacia del proprio lavoro. Orientata sui processi che si attivano all'interno dei contesti educativi la supervisione è finalizzata all'individuazione di strategie operative efficaci e di soluzioni costruttive a partire dall'osservazione e dall'analisi critica dei vari aspetti di cui si compone l'intervento educativo. Accompagnati dalla figura del supervisore gli educatori sono invitati a rivolgere l'attenzione alla ricerca di connessioni fra teorie, motivazioni, obiettivi e valori che permettano l'emergere di nuove interpretazioni dell'evento educativo e nuove progettualità. La sua presenza stabile all'interno di un servizio è un alto riconoscimento dell'importanza della pratica riflessiva nelle professionalità educative, della necessità di promuovere una formazione degli adulti che faccia riferimento alla prospettiva dell'apprendimento situato che, a partire dalle esigenze e dai bisogni formativi di quanti abitano il servizio educativo, sappia promuovere un atteggiamento di ricerca attento non solo ai contenuti ma anche ai metodi, ai processi di documentazione e di valutazione in itinere del lavoro alla cui base risiede la possibilità di attivare processi di apprendimento dall'esperienza e di trasmissione della cultura professionale (Ronda, 1996). Intesa in questo modo la supervisione non indica solo la possibilità per l'educatore di esplorare e prendere consapevolezza dei riferimenti che guidano le sue pratiche educative ma anche quella di "monitorare" quei processi di cambiamento che intervengono nel farsi della sua professionalità rendendolo sempre più esperto e con sempre maggior libertà di agency, dunque con possibilità di esaminare i propri valori ed i propri obiettivi e di compiere delle scelte sulla base di essi (Sen, 2005). È proprio su quest’ultimo aspetto che GeNSS ha voluto orientare il percorso di supervisione di questo anno educativo, sollecitando nei suoi operatori un pensiero critico orientato ad una maggiore consapevolezza della propria identità professionale. Un percorso rivolto al bilancio delle competenze di cui si descrive di seguito l’articolazione.

operatrici genss
operatrici genss 2

Un esempio di formazione specifica: Il Bilancio delle competenze

Il percorso di Bilancio delle competenze si caratterizza come un percorso di autovalutazione in cui l’ obiettivo principale è la presa di consapevolezza del partecipante rispetto alle competenze possedute e sviluppate durante i vari momenti della vita professionale ed extraprofessionale, competenze che spesso si danno per scontate o alle quali non si dà sufficiente risalto, e che, se opportunamente indirizzate, potrebbero invece rappresentare un punto distintivo del proprio profilo formativo o professionale. Pellerey definisce la competenza come la capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti dotati di alta complessità, riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo.
Il percorso formativo si avvale di una metodologia partecipata e dell’ausilio di diversi strumenti (griglie, schede grafiche, test, scale di indicatori e laboratori di gruppo) in modalità dinamica, attivando un processo di confronto continuo che permette la ricostruzione delle proprie esperienze e dell’analisi di alcune situazioni “tipo” di lavoro, utili a riconoscere in quale determinata area si colloca il proprio profilo professionale, costituito da conoscenze, capacità e risorse personali. Gli incontri assumono un assetto autovalutativo, caratteristica distintiva per GeNSS che si impegna ad offrire una formazione realmente cucita sui bisogni dei propri dipendenti rendendo il beneficiario attore primario, in grado di costruire progressivamente il proprio cammino pur essendo accompagnato e supportato.
I partecipanti, inoltre, potranno utilizzare le informazioni emerse per stilare un proprio portfolio di competenze, aggiornare il proprio Curriculum Vitae e sviluppare un piano di azione personale e aziendale relativo alla giusta collocazione ed alla presa di consapevolezza del proprio ruolo all’interno dell’equipe lavorativa (in entrata) e alla riprogettazione del proprio percorso di studio e professionale ed al piano formativo aziendale (in uscita).

In questo percorso formativo gli operatori vengono affiancati dal ruolo del Supervisore il quale:

○ Segue lo svolgimento del bilancio affinché sia praticabile e proficuo;
○ Promuove un’interazione positiva proponendo un metodo per avanzare nell’analisi della situazione;
○Promuove il percorso come momento privilegiato per sviluppare la qualità delle risorse interne ed esterne, l’affidabilità dei metodi e delle tecniche utilizzate e il rispetto delle esigenze deontologiche.

Gli obiettivi che il percorso formativo prevede di raggiungere sono i seguenti:

○ Presa di consapevolezza rispetto alle competenze possedute e sviluppate, competenze che potrebbero rappresentare un punto di vista distintivo del proprio profilo formativo o professionale;
○ Mettere la persona in condizioni di anticipare i cambiamenti, definire il proprio piano di azione e posizionarsi in modo chiaro all’intero del servizio;
○ La possibilità per il beneficiario di soffermarsi sulla valutazione del proprio ruolo prefissandosi possibili evoluzioni professionali, nuovi spunti formativi e possibilità di crescita;
○ Prendere coscienza dei fattori che possono favorire o meno la realizzazione di un progetto professionale, di delineare le principali tappe della sua attuazione o di identificare gli elementi preliminari per l’elaborazione di un progetto sul quale il beneficiario dovrà lavorare con l’aiuto dei supervisori;
○ Individuazione di eventuali gap che richiedano una formazione specifica;
○ Individuazione di scenari alternativi;
○ Auto ed etero Valutazione delle prestazioni e del potenziale in ottica di riconoscimento e validazione.

Questo percorso ha avuto inizio nel mese di ottobre 2023 e, ad oggi, ha coinvolto i partecipati in incontri di gruppo interni all’equipe di lavoro e momenti di condivisione tra servizi.

articolo a cura di Benedetta Serio e Anastasia De Vita

Scroll to Top